II
Gli zappatori (1)
Il museo storico del genio militare
in Castel S. Angelo, una istituzione poco nota al pubblico e che dovrebbe
invece formare
oggetto di legittimo orgoglio
di tutti gli italiani, è, per unanime
entusiasta confessione di tutti i
numerosissimi visitatori ufficiali stranieri, il più ricco ed organizzato
dei mondo e sotto la
sapientissima guida
del generale Borgatti sempre più si perfeziona. Chi lo visita può avere
una idea esatta,
esaminando i numerosi
modelli di tutti gli
elementi che costituiscono una organizzazione difensiva completa del campo di battaglia
nella recente guerra, ed i
piani topografici;
con molta cura rilevati, e può
farsi un' idea chiara,
dell'andamento di
tutte le linee difensive costruite
nei varii settori del nostro fronte di
battaglia.
Questo esame impressiona certamente
per l’entità dei lavori e fa sgorgare naturale la domanda: chi li ha eseguiti?
Gli artefici sono stati gli
zappatori del Genio
in unione alle truppe di fanteria.
All’entrata in campagna avevamo
una compagnia zappatori, con parco,
sezione da ponte per fanteria e sezione
telefonica per ogni divisione di
fanteria. Esiguità cioè di forza di
fronte all'estensione dei lavori; esuberanza
di mansioni, di mezzi e di
materiali; quindi non agile funzionamento
e forte sperpero di energie. Si palesò subito la necessità di accrescere
la proporzione delle truppe del genio nella divisione di fanteria. Venne
per ciò in un primo tempo assegnata
ad ogni divisione una compagnia ausiliaria
di zappatori, costituita con elementi
anziani (classi 1878-1887) già
appartenenti ai reggimenti di fanteria.
Tali compagnie vennero provviste
di parco leggero ridotto (su 4 carrette)
senza sezione da ponte o sezione telefonica.
Esse cominciarono
ad apparire
in zona di
guerra nel luglio del
1915,
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fecero ottimo
servizio o diedero
prova anche di grande entità, inquadrando molte volte operai borghesi (per
la costruzione delle strade) in numero
rilevantissimo, sino alla costituzione
delle Direzioni di lavoro.
Ma l'aumento verifìcatosi anche nelle
sezioni telefoniche portò la loro separazione dalle compagnie zappatori
passate col 1 marzo 1916
alla dipendenza
diretta dei Comandi di divisione, e per essere poi trasformate in
compagnie telegrafisti.
Col progressivo aumento delle compagnie zappatori nella Divisione si sentì presto la necessità di
costituire i
battaglioni zappatori divisionali, già esistenti negli altri eserciti e
ciò avvenne
nell'agosto 1916.
I battaglioni nella maggior parte erano da prima su 4 compagnie. Di esse,
una, due e talvolta anche tre,
con sezione da ponte, a
seconda della zona in cui operavano. Ma nel giugno
1917 la loro composizione venne definitivamente
stabilita in tre compagnie di cui solo
una sezione da ponte. I
battaglioni facevano parte
intrinseca colla loro divisione.
Gli zappatori vennero bensì impiegati
in molti e svariatissimi compiti
come impianti teleferici, idrici, di
linee telefoniche, ecc.; ma i principali
compiti sono stati tattico-tecnici o
tecnici, e cioè : operazioni offensive e
difensive della guerra di trincea; il
rovesciamento delle linee
nemiche conquistate; il gittamento di ponti nelle
azioni di avanguardia e di retroguardia;
le ricognizioni delle linee nemiche a
scopo tecnico; la rimozione di
torpedini terrestri; l'apertura dei varchi
nei reticolati nemici con le pinze
prima e con i tubi di gelatina dopo l'afforzamento
di posizioni in tutti i momenti e su tutti i terreni, dai massicci
cristallini dello Stelvio agli acquitrini del Piave; le opere per le comunicazioni, strade, gallerie, ponti;
i
lavori di
alloggiamento
delle truppe; quelli di distruzione
durante le offensive nemiche; ecc.
Ecco chi ha eseguito la maggior
parte |
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dei
lavori sul campo di battaglia.
III
I teleferisti
Il nostro teatro di guerra prevalentemente montuoso, la necessità, di
provvedere al rifornimento di viveri
e munizioni alle quote
elevate con un mezzo
rapido e sicuro che si potesse
effettuare con poco
personale, crearono,
i teleferisti.
Al’inizio della campagna esistevano
parecchi impianti
permanenti di grande
potenza per il servizio delle opere di fortificazione. Ma questi erano
inadatti per il servizio delle posizioni,
da occuparsi provvisoriamente ed anche
perchè una sola posizione non
richiedeva grande quantità di materiali.
Vennero invece impiegati la teleferica
smontabile studiata fin dal tempo di pace ed i telefori. Il risultato
fu così immediato e grande che le richieste
divennero continue, e col moltiplicarsi
degli impianti si rese necessaria
la costituzione di un ente speciale per meglio,
coordinare ed organizzare
un così importante servizio.
Venne perciò istituita presso il Comando
Generale del Genio nel luglio
1916, la
Direzione dei servizi teleferici
e creati da
prima sei plotoni autonomi teleferisti nella 1. Armata, uno nella 2., due nella 4., uno nella
zona Carnia uno in Albania ad
uno per te truppa della Macedonia, in più di
quello che esisteva alla 3. Armata sino
dal 1915. E nell'ottobre 1916 venne
istituito in zona di guerra, un Deposito
personale teleferista con,
annesso reparto d’istruzione teleferisti dove si
formarono oltre 4000 soldati e 100 ufficiali teleferisti.
Ma per il movimento
delle teleferiche
occorrevano anche i motoristi, capaci
di far funzionare i motori a
scoppio; e
anch'essi vennero istruiti in una speciale scuola. presso
la Scuola Deposito teleferisti. |