MARIENI SAREDO

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+ L' Aviazione 1916 - 1917

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BOLLETTINO
 

dell'Associazione fra Commercianti e Industriali in Tripoli

ANNO I.        Esce la sera del Sabato         N. 2
Si  spedisce  gratis  a tutti i Soci e alle Camere di commercio italiane nel Regno e all' Estero 

 

LAcquedotto di Jefren

Quanto prima sarà inaugurato alla presenza di S. E. il Governatore l'acquedotto di Jefren.
Si tratta di un'opera di proporzioni modeste e condotta a termine con modestissima spesa, ma degna di essere conosciuta per le particolari difficoltà che si dovettero superare e che la rendono ammirevole.
L'acquedotto di Jefren di fatti era stato tentato dal Governo turco che una dozzina d' anni prima dell' occupazione ne aveva progettato l'esecuzione affidando la direzione dei lavori ad un ingegnere francese specialista in materia. Ma, sia per errori di calcolo, sia per altre cause, l'acquedotto una volta costruito non si trovò in condizioni di funzionare e l'acqua rimase alla sorgente. L'acquedotto abbandonato cadde in rovina; a tratti distratto, a tratti
interrato.
Dopo la battaglia di Assaba. (23 marzo) e la occupazione di Jefren da parte della colonna Lequio, questi fermò la sua attenzione sui resti dell'acquedotto e pensò alla possibilità di utilizzarlo. Chiamato sul posto il Direttore del Genio militare, Colonnello Marieni, lo incaricò  di esaminare quelle rovine che non avevano mai adempiuto all'ufficio di condurre acqua e di dare il suo parere sulla possibilità di restaurarle e renderle capaci di diventare un acquedotto.

Il Colonnello Marieni, fatti i necessari rilievi ed esaminati i

 


 

resti della vecchia condottura turca dichiarò che la cosa era possibile.
Si trattava di raccogliere l'acqua alla sorgente a Rumia e farla affluire a Jefren (a 6 km. di distanza in linea retta).
Le difficoltà da vincere consistevano nelle accidentalità del terreno estremamente e profondamente frastagliato da forre e da burroni, che la condottura doveva attraversare, e per le quali il percorso ordinario da Jefren alla sorgente serpeggia salendo e scendendo per una dozzina di chilometri.
Ma le difficoltà furono vinte e in tre mesi l'acquedotto ripristinato e corretto fu messo in perfetto stato di funzionamento.
La sorgente di Rumia, dalla quale sgorga un'acqua eccellente e potabilissima, ha una portata di circa 100 mc., ma una metà si è dovuta lasciarla sul posto a disposizione degli abitanti del luogo rispettando la convenzione fatta con essi dal Governo turco.
L'acquedotto, in linea retta ha la lunghezza di 6 km.
Il dislivello fra la sorgiva e la bocca d'arrivo a Jefren è di soli 8 metri. L'acqua è convogliata a condotta forzata in tubi di ghisa da 6 cm. Tutto ciò che della vecchia costruzione si potè utilizzare fu utilizzato tanto che la spesa complessiva di quest'opera, non forse grandiosa ma geniale e documento di senno civile
e di capacità tecnica, non ha superato le 40 mila lire.

 

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