Mio Generale, da gran tempo desideravo d'incontrarLa e di
poterLe finalmente dire a viva voce la mia riconoscenza d'Italiano e di
aviatore per l'impulso ogni giorno più vigoroso e più generoso ch'Ella dà
alla nostra Arma novissima.
Ma l'altra sera, a Strassoldo, non ebbi fortuna. Giunto da
Udine alle nove, secondo l'avviso del Colonnello Bencivenga, (1) fui
avvertito dal Colonnello Nicolosi (2) ch' Ella non avrebbe potuto giungere
prima delle dieci.
Aspettai nei dintorni che l'ora passasse. Quando tornai da
Sua Altezza, seppi con grande rammarico ch' Ella non era più là. Non mi
consolo di aver perduta la bella occasione.
Desideravo parlarLe di molte cose riguardanti la nostra
aviazione, e specialmente della prossima nostra impresa notturna per
sottoporre al Suo alto giudizio alcune particolarità tuttora non definite.
Ma spero che, al Suo ritorno che tutti auguriamo prossimo,
Ella vorrà concedermi l'onore che l'altra sera mi fu tolto dal caso avverso.
Mi ardisco, per testimoniarLe la mia ammirazione e la mia
devozione, offrirLe alcune
Note
relative all'azione del 23 maggio e un esemplare del libretto diffuso dal
Comando della III Armata (3).
Mi abbia sempre ai Suoi ordini, signor Generale, e voglia
adoperarmi in ogni tempo e in ogni modo.
23 luglio 1917.
Gabriele d'Annunzio
NOTE
(aggiunte dalla rivista POLITICA
che per prima pubblicò queste lettere
di D'Annunzio)
1)
Il colonnello Roberto Bencivenga succeduto al
colonnello Giuseppe Pennella alla direzione della segreteria del Comando
Supremo rimase in tal posto fino all'avvento del generalissimo Diaz.
2)
L’allora Colonnello Mario Nicolosi era addetto
al Comando Supremo.
3)
Sono le note intitolate:
Dell’uso delle squadriglie da bombardamento nelle prossime azioni, scritte e
date dal capitano aviatore Gabriele
d'Annunzio al generale Cadorna e di cui
un esemplare dattilografato fu offerto dall'A. al generale Marieni con la
seguente dedica:
« Al Generale Marieni - al nostro ammirabile capo - con grande
aspettazione. Gabriele d'Annunzio ».
Il libretto è quello che, stampato dal Comando della III Armata, contiene le
Due orazioni di Gabriele d'Annunzio per la
morte di Giovanni Randaccio
maggiore di fanteria (Monfalcone: XXX maggio MCMXYII - Aquileia XXVIII
giugno
MCMXYII).
Vi è nella prima pagina antistante al frontespizio di questo opuscolo una
dedica autografa che dice: « Al
Generale Marieni devotamente offro quest'encomio d'un « capo di fanti » che
sempre rimpiangeva l'ebbrezza del volo.
Luglio 1917. Gabriele d'Annunzio ». |